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Giornata dell'Economia 2014

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"Il 2013 si è chiuso male. La maggior parte degli indicatori è di segno negativo: valore aggiunto totale e procapite, saldo imprenditoriale, interscambio commerciale con l'estero, occupazione. Siamo completamente dentro la crisi. E i primi dati del 2014 allarmano ancora di più: il sistema imprenditoriale è fermo al palo; molte imprese chiudono, con tutto il loro portato di know how, produttività, capitale umano. Non nascono abbastanza imprese per compensare questa emorragia di ricchezza in tutti i comparti".
E' questo il quadro tracciato dal presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli, in apertura della 12° Giornata dell'Economia svoltasi il 14 giugno 2014 nella sala Resta della Cittadella delle imprese. Un sistema in sofferenza, il cui declino comincia, secondo Sportelli, nel 2006 con la dichiarazione dello stato di dissesto del Comune di Taranto. "E' un innesco diretto – ha detto il presidente dell'Ente camerale - che origina la deflagrazione con oltre 378 milioni di liquidità sottratti ad imprenditori, professionisti e cittadini della nostra provincia. Una procedura che ha portato ad un inasprimento senza precedenti della tassazione e che, ancora oggi, dopo ben 8 anni, non è chiuso".
Secondo Sportelli, la parola d'ordine per uscire dalla crisi e avviare la ripresa è una sola: programmazione. "Non mi stancherò mai di dire – ha aggiunto - che solo una strategia di sviluppo realmente condivisa può far uscire la nostra economia provinciale, pesantemente eterodiretta, dalla logica dell'emergenza nella quale ci dibattiamo da sempre come pugili stremati da attacchi imprevisti. Una vision lungimirante che colga i bisogni con il concorso di tutte le intelligenze territoriali".
La proposta è la costituzione di un'Agenzia di Sviluppo, niente di più. Una sede in cui in maniera coesa "il territorio riconosce le proprie necessità, le progetta e le inserisce in un piano strategico, intercetta i finanziamenti e, soprattutto, cantierizza quei progetti. Questa attività deve essere sviluppata In forma strutturata e permanente, non sporadica e occasionale".
Sportelli in chiusura del suo intervento ha lanciato la sfida. "Chi fra noi sta lavorando in questo senso? E chi, al termine di questa giornata, mi dirà: Ci sto! Sediamoci e facciamolo: una cabina di regia strategica, un team tecnico che progetta, una collettività pubblica che facilita e semplifica le procedure, un'unica stazione appaltante che realizzi e rende efficaci gli interventi pensati. Io vi aspetto".

Atti del Convegno

Speciale Giornata dell'economia

 

Il rapporto Taranto

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La dottoressa Francesca Sanesi ha illustrato i dati del Registro delle imprese e del Centro Studi della Camera di commercio di Taranto. Il 2013 si è chiuso con 47.902 imprese registrate, di cui però solo 41.489 attive, un tasso di crescita complessivo del -0,2%. I settori che hanno accusato le sofferenze più significative sono l'Agricoltura (-3,2%) e le Costruzioni (-1,1%). Segno positivo per il Turismo con 4,9%, i Servizi alle imprese (2%), Assicurazioni e credito (1,4%).
"Dal '98 ad oggi – ha spiegato la dottoressa Sanesi – assistiamo ad una progressiva e costante trasformazione delle imprese verso strutture giuridiche più complesse. Diminuiscono le ditte individuali, mentre aumentano le società di capitale. Nel 2013 le imprese femminili sono il 21% delle registrate (12.938). Si fanno notare anche i giovani manager con l'11% (5.680) di imprese giovanili. Resta forte la presenza del settore artigiano pari al 14% (7.747) del totale".
Nel confronto regionale del saldo tra iscrizioni e cessazioni, Taranto chiude in area negativa con 36 unità di differenza, ma fa registrare una performance migliore rispetto alla media regionale ed a quella delle altre province.
"A confermare il cattivo stato di salute dell'economia provinciale – ha proseguito la responsabile del Centro Studi – ci sono altri due elementi. Il primo è il calo del valore aggiunto territoriale che si attesta a 15.291 euro procapite. Il valore aggiunto totale è sceso da 9.078 a 8.897 milioni di euro. L'altro è costituito dalla caduta dell'export il cui valore assoluto è quasi dimezzato: 2,5 miliardi di euro nel 2012; 1,3 nello scorso anno".
Nel dettaglio, l'export dei prodotti siderurgici è calato del 42%, con una perdita in termini assoluti di 494 milioni di euro. A questi vanno aggiunti: -26% dei tubi con una diminuzione di circa 50 milioni di euro e 17 milioni di euro persi per il calo del 53% dei prodotti di cokeria. Quasi 180 milioni di euro è costato il crollo dell'export di motori, generatori e trasformatori elettrici (-66%). Negativo l'andamento del porto di Taranto: la movimentazione complessiva delle merci è scesa da 34,9 a 28,5 milioni di tonnellate (-18,5%). Ulteriore contrazione del traffico container: da 263.461 teu a 197.317 (-25,1%). Tra le produzioni che nel 2013 hanno incrementato le esportazioni, il primato spetta alla raffinazione del petrolio. Il valore assoluto è passato da 2,8 milioni di euro a 48 milioni con un incremento del 1.605%. Nonostante la crisi del settore, significativo è l'aumento del 5% degli articoli di abbigliamento: da 35,3 a 37,2 milioni di euro.
In caduta libera nel 2013 il tasso di occupazione (42,8%), in aumentato il tasso di disoccupazione (15,5%). Vertiginosa ascesa della cassa integrazione guadagni: 17,9 milioni di ore nel 2012; 21 milioni di ore nel 2013. Nel resto della Puglia il ricorso agli ammortizzatori sociali ha subito un forte rallentamento: da 62,8 milioni a 57,2. Il passaggio di testimone tra il 2013 ed il 2014 non è positivo. Gli indicatori congiunturali del primo trimestre 2014 sono tutti di segno negativo con valori ben al di sotto della media nazionale: iscrizioni -8,3%; aperture unità locali -20,6%; fallimenti e altre procedure concorsuali +72,7%. La crisi raggiunge tutti i settori, in valori assoluti i più colpiti sono il commercio, l'agricoltura, i servizi alle imprese.
"Con questi numeri – ha proseguito la dottoressa Sanesi - abbiamo il dovere di interrogarci anche sulla possibilità di guardare ad un nuovo modello di sviluppo. In questo senso, dati sul valore aggiunto ci forniscono qualche indicazione. L'economia del mare pesa il 7% ed il sistema produttivo culturale quasi il 3%".

Presentazione dei dati

Set completo di dati (.xls)

 

Il dissesto del Comune di Taranto

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Come ricordato in apertura dal presidente Sportelli, il dissesto del Comune di Taranto, dichiarato nel 2006 e non ancora concluso, ha influito negativamente sull'economia provinciale e fa ancora sentire i suoi effetti.
Secondo i dati diffusi dalla Commissione straordinaria di liquidazione, la massa passiva totale del dissesto conta attualmente 6.742 istanze per un importo nominale di 833 milioni di euro di cui 378 riconducibili alla provincia di Taranto e 455 ricadenti fuori provincia. A fronte di questa massa passiva totale, sono stati effettivamente pagati a seguito di transazione circa 150 milioni di euro. Nel dettaglio ci sono 79 giudizi pendenti per un valore di 61,5 milioni di euro; 3.138 istanze transatte pari a 286 milioni; 548 non transatte per offerta rifiutata per un importo nominale di quasi 300 milioni; 2.609 istanze escluse per circa 158 milioni; 282 istanze in corso di esclusione per un importo di 27 milioni; 86 istanze in sospeso per circa 2 milioni di euro.
Sulla definitiva chiusura del dissesto del Comune di Taranto pesa ancora la vicenda dei Boc, il prestito di 250 milioni di euro chiesto e ottenuto dal Comune di Taranto nel 2004 da banca Opi ora Biis. Due sentenze di primo e secondo grado hanno già riconosciuto il dovere della restituzione delle somme da parte del Comune. Cosa potrebbe accedere nei prossimi mesi? Lo ha spiegato il professore Mario Pazzaglia, Presidente della Commissione straordinaria di liquidazione del dissesto del Comune di Taranto. "Se la banca accetterà l'ipotesi transattiva – ha detto – il dissesto potrà dirsi concluso a tuti gli effetti. Se questo non avverrà il Comune di Taranto avrà ancora una massa di pagamenti consistenti da effettuare nell'ambito del piano di impegni".
La Commissione straordinaria di liquidazione si avvia a concludere il suo lavoro. "Entro la fine di luglio – ha proseguito Pazzaglia – elaboreremo il piano di estinzione. Il documento sarà poi esaminato, nell'arco di quattro mesi, da una commissione del Ministero dell'Interno che può prevedere delle prescrizioni. Una volta arrivati alla stesura definitiva si procederà ai pagamenti nella misura possibile in relazione alla disponibilità finanziaria. Il Comune dovrà, quindi, preparare un suo piano di impegno".

Dissesto del Comune di Taranto: tavole riassuntive

 

L'economia sociale

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"La Camera di commercio di Taranto, con l'istituzione del Comitato per l'imprenditorialità sociale punta molto sul terzo settore, un segmento in crescita sia come numero di addetti che come fatturato". Lo ha ricordato il segretario generale Francesco De Giorgio il quale ha sottolineato come Taranto sia "tra le prime venti province per incidenza delle imprese cooperative sul totale delle imprese". La Puglia si colloca al terzo posto per incidenza del valore aggiunto prodotto dalle imprese cooperative sul valore totale dell'economia. Cooperative e no-profit contano oltre due milioni di ocupati a livello nazionale. "Si tratta di un sistema che in momenti di difficoltà come quello attuale, può creare valore aggiunto". Lo ha evidenziato nel suo intervento, il professore Carlo Borzaga, presidente dell'Euricse (European Reserch Institute on Cooperative and Social Entreprise). "Negli ultimi anni, nel nostro Paese – ha proseguito Borzaga – le cooperative sono cresciute ed hanno investito più delle Spa e delle Srl. E' solo grazie a questo sistema che in Italia abbiamo un welfare di supporto al servizio pubblico con 13mila unità che servono circa 5 miloni di utenti. I numeri sono già importanti ma si può fare molto di più".
L'attenzione è puntata sulla riforma del settore annunciata dal Governo Renzi ma anche sull'utilizzo "dei fondi strutturali dell'Unione Europea – ha concluso Borzaga – per la quale, finalmente, quello della concorrenza non è più l'unico totem per l'erogazione delle risorse finanziarie".


L'attività del sistema camerale

Nel 2013 la Camera di commercio di Taranto ha svolto una serie di attività di promozione e sostegno delle imprese ed in particolare della nuova imprenditorialità. 1.200 richieste di informazione evase, 12 possibili imprese sociali avviate allo start up e altre 17 in pronte ad iniziare il percorso formativo, 16 aspiranti imprenditori formati ed accompagnati all'avvio d'impresa, istituzione di un nuovo sportello di imprenditorialità giovanile e di un network di sportelli per l'avvio d'impresa.
Con i servizi per l'internazionalizzazione (World Pass, CE, CCIE, EEN) sono state evase circa 400 richieste di informazioni, realizzati 10 seminari di formazione con il coinvolgimento di oltre 300 imprese, sono stati realizzati 10 incoming per 163 incontri b2b, 3 show cooking all'estero (Colonia, New York e Houston), assicurata la partecipazione a 4 fieri specialistiche (Tuttofood), Anuga, TTI, Salone del viaggiatore), rilasciati oltre 600 certificati di origine e 400 visti su fatture.
"Le camere di commercio – ha ricordato il segretario generale Francesco De Giorgio – sono un sistema che funziona. Il Registro delle imprese è un punto di forza del Sistema Italia, una certificazione erga omnes operativo in via telematica. Mentre in molte altre Pubbliche amministrazioni l'agenda digitale è un obiettivo da realizzare, nelle Camere di commercio è qualcosa che già esiste. Dal Governo ci attendevamo una risposta diversa, considerata la gran mole di problemi che abbiamo risolto al Paese".
Sulla necessità di attivare nuove politiche di sviluppo si è, infine, soffermato il professore Mario Aulenta dell'Università di Bari, intervenuto in sostituzione del rettore Antonio Uricchio.