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I processi informatici e telematici della pubblica amministrazione: da strumenti di efficienza a vetrina della legalità. L'esperienza del Registro delle imprese


martedì 11 febbraio 2014
Intervento del Presidente della Camera di commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli

Signor Prefetto, Autorità, gentili ospiti, è con grande piacere che apro, con il mio saluto, i lavori odierni. E', quella di oggi, una occasione importante di confronto ed approfondimento, ed è per me motivo di orgoglio annoverare così illustri presenze fra i relatori ed il pubblico ed una così nutrita partecipazione di rappresentanze imprenditoriali, professionisti, studenti.

La rivoluzione telematica in corso da alcuni anni sta semplificando molte operazioni burocratiche, rendendo più agevole e sempre meno discrezionale il rapporto con la Pubblica Amministrazione e più veloce l'interscambio e la fruizione di dati ed informazioni.

In questo senso, l'introduzione del Registro delle imprese con la legge 580 e le costanti innovazioni nella sua gestione segnano tappe di grande importanza nella dematerializzazione dei procedimenti e, quindi, nella sempre più certa tracciatura dei flussi documentali, ma anche nell'incremento delle caratteristiche di trasparenza, completezza e tempestività dell'informazione riguardante i soggetti economici locali e nazionali.

In ciò, il sistema camerale ha veramente precorso i tempi e, in particolare, la Camera di commercio di Taranto ha fatto dell'argomento un tema centrale, probabilmente il core business della propria attività istituzionale. Oggi il nostro Registro delle imprese, grazie all'intensa azione di innovazione tecnologica e ad un enorme impegno professionale ed umano, si configura come un argine istituzionale, un sistema certificato e realmente al servizio della collettività economica, delle istituzioni e delle Forze dell'ordine.

Stupisce, dunque, qualunque proposta che tenda a sminuirne la rilevanza e di porlo sul piano dell'ennesimo balzello, quasi l'Anagrafe delle imprese, fondamentale mezzo di pubblicità, fosse, invece, mero retaggio corporativo. Non è in questo modo che si cambia un Paese che necessita di riforme efficaci. La demolizione di ciò che funziona ostacola il progresso, impedendo ai territori di colmare il gap di crescita, di conoscenza, di prospettiva. Il Registro delle Imprese resta uno strumento essenziale per la capillarità del rapporto con il tessuto economico provinciale, un front office irrinunciabile per la profonda conoscenza delle peculiarità locali, un luogo di vera trasparenza e legalità. E' un sistema che ispira altre Pubbliche amministrazioni, che sta diventando modello anche a livello europeo. Esso offre una serie di informazioni, sempre più fruibili ed incrociabili, sulle aziende, sui loro soci e amministratori, sui bilanci. E' una mappa preziosa per il controllo dei fenomeni economici patologici. Un faro costantemente acceso sullo stato di salute dell'economia reale che consente di conoscere gli elementi, tracciare analisi ed indicare in quale direzione procedono le nostre imprese.

La scorsa settimana la Commissione europea ha espresso giudizi severi sulla diffusione della corruzione in Italia. Anche il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha evidenziato come l'illegalità, nelle sue varie forme, condizioni pesantemente la crescita economica, impedisca la corretta allocazione dei fondi pubblici destinati allo sviluppo e crei distorsioni nel mercato. Due campanelli d'allarme che impongono di intensificare ulteriormente il dialogo tra Camera di commercio, Prefettura e forze dell'ordine, proprio per l'efficace azione di controllo e prevenzione dei fenomeni degenerativi in campo economico e delle infiltrazioni criminali nel tessuto locale che questa immensa fonte di informazioni, il Registro delle imprese, garantisce.

In quest'ottica si muove il sistema camerale a livello nazionale. Ne sono esempio il protocollo d'intesa sulla legalità fra Unioncamere e Ministero dell'Interno, ma anche il recente protocollo con l'Associazione Libera. Ma ancora più significativi, per gli effetti positivi che producono, sono i numerosi accordi locali di reciproca collaborazione che la nostra Camera ha siglato formalmente e/o di fatto con tutti gli attori che vigilano sul buon funzionamento del mercato: un rapporto quotidiano di analisi, confronto, lettura congiunta che pone le basi per un contesto generale equilibrato e, conseguentemente, per una economia migliore.

Non un costo, quindi, non qualcosa da cancellare con un improvvido colpo di spugna. Il Registro delle Imprese è un formidabile strumento di supporto a quanti operano per la legalità, un mezzo certo e veloce di conoscenza e di studio, un sistema che le forze sane dell'economia territoriale devono sostenere e sentire proprio e che, al contrario - lo affermo con vanto - l'economia corrotta, quella che impedisce la crescita, che frena lo sviluppo, che intimidisce e mortifica il significato nobile dell'intrapresa, deve temere.